A Federico Vincenti Presidente
dell'ANPI provinciale.
(a margine dell'incontro a Paularo per la presentazione del DVD di Ariis - Stefanutti sulle stragi nelle malghe di Paularo)
Mi dispiace di non aver potuto
replicare al suo intervento alla presentazione a Paularo del Dvd “Il
sangue degli innocenti”. Le avrei voluto dire che non si possono
considerare “ambienti ostili ai valori della Resistenza” quelli
che stanno cercando la verità sulla Resistenza. Le avrei detto che
nella Resistenza si devono separare i valori dai fatti. Mettere in
discussione i fatti non è mettere in discussione i valori. Il primo
valore della Resistenza, se non vado errato, è proprio quello della
libertà. Libertà quindi prima di tutto di ricerca, anche e
proprio a partire dai fatti della Resistenza. E proprio sulla base
del valore nato con la Resistenza della libertà nella accezione di
Voltaire: “Non approvo quello che dici ma difenderò fino alla
morte il tuo diritto di dirlo”. Se con le querele, come anche da
lei ipotizzato, attribuiamo a un magistrato che nulla sa della
storia, il potere di decidere sulla verità dei fatti della
Resistenza, che libertà è mai quella che ci è venuta per merito e
con il sacrifico degli eroi della Resistenza? Le semplificazioni sono
contro la verità: non si può dire che sono stati buoni i partigiani
e cattivi i fascisti. Ci sono stati partigiani eroi idealisti, ed
altri meno (per usare un eufemismo!), ci sono stati fascisti spietati
ed altri che si sono comportati da persone perbene.
Mi il problema della verità è forse
un altro! E' che nell'humus della storia passata. si devono affondare
le radici della prospettiva per il futuro. Non ci può essere futuro,
se non si parte dalla verità sul passato. Il fatto che a presentare
il filmato sia stata l'Anpi di Udine, mi ha fatto riandare a quando,
come scrive Lizzero, “furono le grosse personalità politiche del
piano che salirono in Carnia” a costituire la Repubblica Partigiana
del Friuli (non della Carnia!). Forse è proprio lì che sono
cominciati i nostri problemi. Ci è stata propinata una storia che
non era la nostra e ci è stato impedito di costruirci il nostro
futuro. Con buona pace degli udinesi, vorremmo “tornare alla
storia” cercando la verità sui fatti, non per smentire o denigrare
qualcuno, o per inutile curiosità, ma perchè nella verità dei
fatti vorremmo trovare la verità delle cause, la verità dei perchè.
Forse non esiste la verità. Ma già
il desiderio di ricercarla è un valore...anche questo nato nella
Resistenza. Ci sia consentito di realizzarlo, senza mettere di mezzo
la magistratura ad impedire la ricerca, proprio per rispetto di
quanti sono caduti per il loro desiderio di verità e di libertà.
Non so se la verità sul sangue degli innocenti dell'eccidio delle
malghe carniche o del sabato di sangue nella Valle del But, sia
quella della importante ricostruzione fatta da Stefanutti-Ariis, o
quella i Natalino Sollero o Nazario Screm. Forse nessuna delle tre!
Ma con il loro impegno queste persone ci aiutano ad avvicinarci alla
verità. Credo non sia neppure importante raggiungerla, la verità.
Più importante sentire la necessità di cercarla. La libertà deve
essere bisogno di verità...