giovedì 1 gennaio 2009

Riforma del sistema montagna.

Cercavo nella mio pensiero le scene e la trama per una nuova leggenda sui Celti (http://raccontipiutti.blogspot.com) , e invece, come un refolo di nebbia che resiste al sole del mattino, mi si è impigliata nella mente una riflessione politica, che ha partorito la trama d'una strana leggenda d'attualità. Ma appunto è solo una leggenda!...

RIFORMA DEL SISTEMA MONTAGNA.
(un sistema calato dal basso!)

I COMUNI.
Un Comune non può avere meno di 2.000 abitanti. I Consigli Comunali dei Comuni con meno di 2000 abitanti sono obbligati a sciogliersi entro il 31 dicembre 2009, delegando le proprie competenze al Comune che nel frattempo avranno contribuito a formare, accorpando due o più degli attuali Comuni.
Il nuovo Comune porterà nello stemma gli stemmi dei Comuni preesistenti. Assumerà come nome quello dei Comuni preesistenti in ordine alfabetico, o il nuovo nome su cui nel frattempo ci si sarà accordati.
Il sistema elettorale per l’elezione dei nuovi consigli comunali (di 10 membri)sarà un sistema per il quale i primi consiglieri saranno scelti tra i più votati nei Comuni preesistenti (e faranno parte della giunta esecutiva), i restanti tra i più votati in assoluto. Il sindaco sarà il consigliere più votato.

LE COMUNITA’ MONTANE.
I nuovi Comuni si aggregheranno per aree geografiche più vaste in Comunità Montane, alle quali delegheranno alcune loro funzioni, che risulterà più conveniente gestire in forma aggregata (rifiuti.
Le Comunità Montane avranno comunque competenza esclusiva, sulla gestione e sullo sviluppo del territorio e quindi in materia urbanistica e di edilizia privata (per delega dei Comuni), sulla viabilità a sui trasporti (per delega della Provincia), sul patrimonio silvo pastorale del territorio, (per delega dei Comuni, della Regione, dei Consorzi boschivi che dovranno sciogliersi), sui servizi di prossimità e di assistenza sul territorio.
Organi della Comunità saranno il Consiglio formato da tutti i Sindaci, e il Presidente, eletto in forma diretta in contemporanea con l’elezione dei Sindaci del territorio. Il Consiglio dei Sindaci ha poteri di indirizzo, il Presidente ha compiti esecutivi sulle deliberazioni assunte dalla Giunta dell’Area Montagna di cui al punto successivo.
Le Comunità Montane dovranno aggregarsi nell’Area Montagna della Provincia, per gestire assieme le proprie competenze (che di fatto saranno quindi delegate alla Provincia?) e quelle che la Regione assegnerà alla Provincia in materia di sviluppo dei territori montani (Consorzi industriali, Consorzi turistici ecc.)

L’AREA MONTAGNA DELLA PROVINCIA.
Le Comunità Montane fanno parte del sistema organizzativo della Provincia che dovrà prevedere una Direzione d’Area Montagna, con apposito bilancio a gestione separata. Il personale passerà alle dirette dipendenze della Provincia.
La responsabilità organizzativa dell’Area Montagna e quindi delle Comunità Montane sarà affidata ad un Assessore che garantirà il raccordo con la Giunta e con il Consiglio Provinciale.
La responsabilità gestionale farà capo alla Giunta dell’Area Montagna, costituita dall’Assessore e dai Presidenti delle Comunità, che diventerà il vero organo responsabile della gestione del sistema montagna della Provincia.

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