giovedì 11 dicembre 2008

Ricordo di Sergio Plazzotta.


E’ morto Sergio Plazzotta. Può essere che il fatto non faccia notizia. Ai giovani il nome non dice nulla. Anche agli anziani forse non dice nulla, perché si è portati troppo e troppo presto a dimenticare… Plazzotta è stato l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Tolmezzo nel periodo della ricostruzione dopo il terremoto del 1976. E’ stato il mio assessore ai lavori pubblici negli anni nei quali ho fatto il Sindaco di Tolmezzo. Che cosa ricordo di lui? Tanti episodi ma soprattutto i i principi di cui dava sempre testimonianza nella sua collaborazione: l’onestà e la sincerità, la fedeltà e la coerenza. Ai nostri tempi si chiamavano valori, ed erano a fondamento di quello che chiamavamo l’impegno civile. Se non hai nulla da nascondere sei sincero, e se il tuo agire ha come fine il bene comune non puoi che essere onesto, coerente nella fedeltà agli impegni assunti. Anche se viviamo una realtà nella quale onestà e coerenza vengono troppo spesso scambiate per ingenuità. Alle volte può anche succedere che qualcuno approfitti della tua onestà per farne un mantello per coprire la sua disonestà…Capita in questo mondo! Ma ora che sei nella dimensione della verità, dove c’è qualcuno che sa veramente distinguere l’erba buona da quella cattiva, che sa dare i premi secondo il valore, e non secondo la capacità di apparire, non ho dubbi che sarai riconosciuto per i valori positivi che hanno guidato sempre il tuo agire…
Anche se non sono cacciatore mi piace ricordarti per la tua passione per la caccia, per il tuo entusiasmo con il quale raccontavi il tuo incontro con la natura, la suggestione del farsi dell’alba mentre la nostra montagna di Carnia riprendeva a vivere…Anche da questa passione veniva il tuo amore per la montagna, il tuo impegno perché ci fosse un futuro ed una prospettiva per i giovani in montagna…Un territorio quello della montagna carnica del quale rappresentavi alla lettera, con il tuo modo di essere e di agire, i valori dell’onestà e del lavoro, uniti a quelli dell’amicizia, intesa come capacità di stare assieme per vivere assieme passioni ed emozioni. Perché no? anche davanti ad un buon bicchiere di vino!...
Vorrei infine ricordare ammirato e sorpreso il tuo coraggio con il quale hai saputo resistere in questi ultimi anni alla malattia. Avrei dovuto esserti più vicino!!! Ma è troppo facile il rimpianto per le cose che si sarebbero dovute fare e non si sono fatte…Le volte che ho avuto modo di incontrarti, non ho potuto che ammirare la tua forza, la tua capacità di vincere la sofferenza, quasi in una forma si sfida coraggiosa, contro il destino che ti voleva piegare. Alla fine sapevi che avrebbe vinto la malattia, come purtroppo è stato… Ma hai dimostrato una capacità di resistenza, oltre ogni limite, sorretta da una fede nelle tue capacità umane, e dall’aiuto che ti veniva da una Fede, poco ostentata forse come pratica, ma molto vissuta, come accompagnatore dell’Unitalsi a Lourdes, in tanti pellegrinaggi sui treni della speranza nella sofferenza. Mandi Sergio!!!

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